La Prealpina, domenica 15 Aprile 2018

Futura in B1, Busto torna a far festa

Pavic k.o., promozione anticipata per il team dei Forte

Rrena, Cialfi, Francesconi, boom! La B1 diventa realtà per la Futura Giovani che impiega quattro set e quasi due ore per domare Romagnano e dare inizio a una festa che, se queste sono le premesse, promette di non restare isolata. La Futura vince perchè è la squadra più forte – le 22 vittorie su 23 in campionato e la Coppa Italia che fa bella mostra a bordocampo lo certificano – ma anche perchè nel breve tempo di nove mesi è riuscita a costruirsi un seguito che nessuno, in zona e non, è riuscito a modellare.
I quasi 600 spettatori di ieri lo confermano: il San Luigi ha spinto la Futura quando serviva (dopo il secondo set) regalando colori e spettacolo. Il “cuore” Futura è tornato a battere, parola di Matteo Lucchini: “Sono stagioni che cerchi di programmare in questo modo, però la certezza d’aver fatto le cose per bene ce l’hai solo quando cade l’ultimo pallone. Siamo stati proprio bravi, lo dicono i numeri: abbiamo fatto qualcosa di importante perchè essere promossi e vincere la Coppa Italia non capita sempre. Sono felice, si dice sempre che il lavoro paga e stavolta è stato davvero così”.
Pronti via e la Futura non paga l’emozione della “finale”: Cialfi ha mani educate, Rrena converte ogni pallone (8 punti col 54%) e l’11-6 firmato dall’ace di Re Dionigi è la logica conseguenza di una “non partita”. Che continua fino al 17-11 quando il pallonetto di Francesconi sembra la pietra tombale sulla frazione. Invece è lì che Romagnano, capitalizzando i (troppi) errori biancorossi (12), torna dentro il match (21-21) finchè Francesconi (6 col 56%) stampa Colombo (23-21) indirizzando un finale monocolore.
La “sindrome del secondo set” (undici persi in stagione) non abbandona la Futura nemmeno nella serata della festa e così dal 5-5 le biancorosse crollano 5-12 sul turno in battuta di Fornara. Non riesce nulla alla Futura: attacco ai minimi storici (21%), ricezione in tilt (24% di perfetta) e la sola Francesconi che prova, invano, a invertire la rotta (12-19). Il…riposo della Futura è finito e Romagnano lo capisce con quel 14-9 costruito sulla fast di Moraghi e sui numeri di una Rigon finalmente “accesa” da Cialfi. Il Pavic è duro a morire ma il 19-17 suona come sveglia per le biancorosse che si aggrappano ai primi lampi di Re Dionigi (4 col 57) per prendere margine (22-18) e volare a 25 punti dalla promozione. L’ultimo set non ha storia: i primi cinque muri in fila scavano il break (8-4) sul quale le padrone di casa costruiscono un parziale che serve da… cavatappi per la grande festa.

QUELL’OBIETTIVO NON DICHIARATO MA EVIDENTE E PROGRAMMATO

Scaramanzia e fair play camminano di pari passo ai piani alti della Futura Giovani. L’approdo nella terza serie nazionale del secondo club bustocco è il primo passo di una programmazione a medio termine che la famiglia Forte ha messo in atto senza i vuoti proclami e i voli pindarici in gran voga altrove, ma dicendo semplicemente che per due anni avrebbe sostenuto con le proprie forze il lancio del tentativo di scalata ai vertici della nuova società nell’attesa e nella ricerca di uno o più partner economicamente importanti cui legarsi.
Fare le cose per bene, consolidarsi, crescere e focalizzarsi sul progetto sportivo sono comandamenti che il nucleo di amici-dirigenti capitanato da Pietro Cortellezzi e raccolto attorno alla famiglia di San Macario ha messo in atto in occasione dello sviluppo della prima Futura: ora di diverso c’è anche la scelta di aprirsi a collaborazioni che un tempo sarebbero state definite impossibili. Un esempio? Claudio Marelli, vecchio cuore cortesino, è tra i dirigenti della prima ora di una società che agisce riprendendo il meglio di quella che è stata la sorella maggiore ma senza chiudersi a riccio.
Attualmente il progetto dei Forte – che per mix di fiducia e gratitudine sul campo è affidato del tutto a Matteo Lucchini (bravo perchè vincere, quando devi e puoi solo vincere, non è facile) – fuori dal terreno di gioco è ben lungi dall’essere completo. Mancano il geniale pragmatismo di un Massimo Aldera e, per ora, l’apporto di un colosso come Inticom. Ma ieri, nella marea di pubblico che ha riempito a dismisura l’impianto di Sacconago, l’assenza di Michele Forte e della moglie Nadia alla partita della promozione e alla successiva festa non è passata inosservata. Raccontano che fossero altrove coinvolti in un appuntamento con potenziali sponsor: impegno importante al punto da farli rinunciare a un momento così intenso.
Ieri sera, anche negli attimi della massima gioia, nessuno ha avuto l’ardire di alzare troppo il tiro con le parole: son quelle cose che quando si fa sport con spirito di competizione e ambizioni importanti si pensano intensamente e quasi tutti i giorni ma che nello stile della nuova Futura restano, per ora, sostanzialmente al coperto.
Ma che il mirino sia puntato su un obiettivo ben preciso è tanto evidente quanto innegabile.

Andrea Anzani