Domenica 18 Agosto 2019
“Voglio essere sfacciato”
Lucchini per la Futura non pensa solo alla salvezza
La prima estate da coach di serie A non ha cambiato le abitudini di Matteo Lucchini, immerso nei camp estivi tra Courmayeur e Lignano Sabbiadoro e circondato dall’amore della compagna Irene e del piccolo Tommaso.
«Non voglio fare il fenomeno di turno – sorride Lucchini – ma se devo essere sincero dico che ho vissuto con maggiore tensione la “ripartenza” di due estati fa perché c’erano tante cose da far quadrare dal punto di vista organizzativo, societario e tecnico. In più quell’anno si partiva per vincere, quindi con quella pressione positiva che ti fa dare il 100 per cento in ogni allenamento. L’anno scorso, invece, non avendo questo “obbligo”, tutto è stato meno pesante anche se mese dopo mese, con la consapevolezza di avere la promozione a portata di mano, la tensione è cresciuta fino all’esplosione di aprile e di una promozione storica».
Invece oggi, a due giorni dal raduno del San Luigi lo stato d’animo è quello di «una persona e un tecnico felice, emozionato, sereno ma al tempo stesso consapevole che quello che mi aspetta è un qualcosa di nuovo. Non posso dire di non essere preoccupato, ma il campionato mi “tormenta” il giusto. La pressione? Mi piace, della tensione giusta non riesco a farne a meno e sono consapevole che la famiglia Forte si porta sempre e comunque dietro una “notizia”, sia che le cose vadano bene sia che vadano male. Ormai, però, questo è il mio habitat da 16 anni e ho imparato a gestirlo. E poi il giorno che non sentirò più la pressione vorrà dire che sarà arrivato il momento di smettere».
Anche il mercato non l’ha particolarmente stressato: «Abbiamo allestito una squadra interessante, con più qualità tecnica rispetto alla scorsa annata, ma con la stessa idea di gioco. Delle giocatrici che volevamo, solamente Lualdi ci è sfuggita; per il resto cercavamo gente motivata, gli obiettivi erano chiari e alla fine li abbiamo centrati, compresa l’americana».
Quello di Rebecca Latham, gira e rigira, rimane il nome forte su cui dirigenza e tecnico hanno scommesso forte: «Abbiamo aspettato i tempi giusti convinti del fatto che quel che c’era in giro non ci piaceva. Sono convinto che Rebecca possa essere il crack, la giocatrice che fa alzare la qualità della squadra. Tutti siamo consapevoli di dove possa arrivare questo gruppo senza di lei, la differenza dovrà farla proprio in tal senso. In A2 è una giocatrice con le caratteristiche fisiche e tecniche che spostano, ora starà a lei calarsi nella nuova realtà nel più breve tempo possibile».
Chi invece non avrà problemi di ambientamento sono Cialfi e Zingaro, le icone della promozione: «Ma a loro non chiederò niente di più di quel che hanno già dato» precisa Lucchini, il quale esclude un colpo alla Salvi, «siamo in 13 e tutte hanno un ruolo dentro il nostro roster», e non pensa ad un problema di inesperienza: «L’idea della società è quella di provare ad essere competitivi seguendo una linea verde. Francesconi il primo anno e Salvi il secondo sono state piacevolissime eccezioni, la normalità invece dovrà essere quella di puntare su giocatrici in grado di spingere anche durante la settimana. Vogliamo dare fastidio a tutti e fare belle cose, ma non mi accontento: voglio essere sfacciato e non pensare solamente alla salvezza. Voglio che la squadra scenda in campo per vincere, consapevoli delle difficoltà che incontreremo. Ma se abbiamo scritto una pagina di storia in B (mai nessuno era riuscito in due doppiette promozione-Coppa Italia consecutive, ndr) perché non credere di poterlo fare pure in A?».